Massimo Luigi Salvadori

Storico, nato a Ivrea il 23 settembre 1936. Allievo di W. Maturi a Torino e di F. Chabod all’Istituto italiano per gli studi storici di Napoli, si è perfezionato al Trinity College di Dublino e all’università di Lipsia. Professore dal 1967 di storia delle dottrine politiche all’università di Torino, è stato deputato dal 1992 al 1994 del Partito democratico della sinistra. S. ha condotto studi sulla storia del meridionalismo (Il mito del buongoverno. La questione meridionale da Cavour a Gramsci1960Gaetano Salvemini1963) e del marxismo (Gramsci e il problema storico della democrazia1970Kautsky e la rivoluzione socialista1976Eurocomunismo e socialismo sovietico1978Dopo Marx. Saggi su socialdemocrazia e comunismo1981Europa, America e marxismo1990; La parabola del comunismo1995La Sinistra nella storia italiana1999). A partire dagli anni Novanta ha dedicato un crescente interesse allo studio della storia dell’Italia contemporanea, contribuendo con i suoi scritti all’analisi della crisi del sistema politico. La sua riflessione (anticipata in Tenere la sinistra. La crisi italiana e i nodi del riformismo1992, e sviluppata nel volume Storia d’Italia e crisi di regime. Saggio sulla politica italiana 1861-19941994) ruota sul concetto di “separatezza” che a suo giudizio ha da sempre contraddistinto la cultura e i valori delle principali forze di opposizione, determinando una contrapposizione frontale e insanabile tra queste e le forze di governo. La conseguenza di tale “incomunicabilità” ha infatti creato – sostiene S. – una situazione di permanente “guerra civile ideologica”, che ha bloccato le “alternative di governo” prospettando in loro vece “alternative di sistema”. La competizione politica si è così venuta configurando, conclude S., come “scontro tra Stato e anti-Stato” lasciando spazio solo a oscillazioni tra parziali integrazioni trasformistiche o consociative e tentativi di recupero autoritari. Autore di ampi lavori di sintesi, quali La storia dell’età contemporanea (1976), S. ha pubblicato nel 1996 la biografia di J.C. Calhoun (Potere e libertà nel mondo moderno. J.C. Calhoun: un genio imbarazzante) ricostruendo, attraverso l’analisi delle sue teorie politiche, uno spaccato della società e della cultura americana della prima metà dell’Ottocento. (fonte Treccani)

A Gutenberg 2, 2004, si è discusso ” Dal ’900 alle inquietudini dell’uomo onnipotente nel mondo globale”

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