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Paure e Speranze, la XXI edizione di Progetto Gutenberg, si è chiusa da poche ore, con grande soddisfazione di tutti, organizzatori e partecipanti.
Anche quest’anno le scuole della Rete regionale hanno incontrato gli autori, hanno discusso i loro libri, hanno interrogato e, soprattutto, si sono interrogate sui problemi aperti del nostro tempo, sulle nubi scure che incombono sul mondo, sulla forza delle idee che possono diradarle e dissolverle.
Siamo grati agli Autori di grande prestigio e valore che hanno risposto al nostro invito e ci hanno accompagnato in una settimana densa di incontri e dibattiti, in cui gli studenti, lettori attenti delle loro opere, li hanno Interrogati con intelligenza e acume.
Un enorme grazie va alla Preside del liceo Classico Galluppi, scuola capofila, professoressa Rosetta Falbo, e ai Dirigenti che con lei condividono la fede nel progetto e la lunga e faticosa organizzazione; grazie agli studenti della città di Catanzaro e della Regione che hanno animato i dibattiti; ai docenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado che continuano a credere nella forza e nel valore di Gutenberg; al personale della scuola, impegnato in attività straordinarie. Un enorme grazie ai veterani e non della segreteria del progetto. In Gutenberg credono in tanti e alcuni ne permettono la realizzazione.
Grazie all’Amministrazione Comunale di Catanzaro, alla Fondazione Carical, alla Banca Centro Calabria, alla Guglielmo SpA, agli esercenti di Catanzaro che hanno animato Gutenberg off, a tutti gli sponsor che rendono possibile questa nostra annuale avventura. Grazie all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e al Progetto Biblliovento, per l’apporto originale e creativo. Grazie ai Circoli, alle Associazioni, alle Librerie, ai Cittadini che hanno partecipato a vario titolo.
Grazie al nostro Presidente Armando Vitale, che ha inventato il Progetto e continua ad alimentarlo con la forza delle sue idee e delle sue felici passioni.
E agli strenui collaboratori, che, per discrezione, rimangono anonimi ma che non rinunciano a sentirsi parte di una famiglia, di un sogno.
