La prova del budino sta nel mangiarlo, recita un noto
adagio. In verità con Progetto Gutenberg, nei suoi
venti anni di vita, abbiamo fatto colazione, pranzo e
cena, nutrendo le nostre sensibilità e intelligenze di ottime
proteine e succhi vitali. Dal lontano 2003 abbiamo
sperimentato una formula semplice, ma
feconda, chiedendo alla scuola di rinnovarsi con rigore
e apertura ai problemi del mondo. È pur vero che
l’Istituzione scolastica deve disciplinare le menti e abituare
all’esercizio di tecniche di apprendimento. Il lavoro
sulle cosiddette “materie” mantiene intatta la sua
funzione perché consente di esplorare i diversi campi
dell’attività umana. Tuttavia il rischio concreto è di irrigidire
i confini e rendere poco attrattivi e stimolanti
proprio i contenuti delle discipline. Progetto Gutenberg
ha tentato di rispondere al bisogno di approfondire,
di costruire relazioni fra la cultura della scuola e
le lezioni della realtà e della vita. La scelta dei temi
del Progetto, lungo il ventennio alle nostre spalle, ha
voluto esprimere una precisa volontà di ancorare la
cultura della scuola ad un mondo che evolve, ma non
con la cadenza di un progresso lineare e trionfante secondo
lo schema dell’ottocentesca filosofia positivista.
Il grande e terribile Novecento ha smentito l’idea della
Storia come ascesa verso il meglio, garantita dal sapere
scientifico e da tecnologie sempre più sofisticate.
Due guerre mondiali, l’invenzione della bomba atomica
e dei suoi effetti nefasti, ci ricordano l’estrema
ambiguità di Prometeo che offre il fuoco della conoscenza
a uomini rassegnati alla loro condizione di esseri
striscianti sulla nuda terra. Nell’Operetta Morale
del nostro grande Leopardi, “La scommessa di Prometeo”,
il Titano si muove attraverso Paesi e Continenti
verificando come nei luoghi più progrediti, ad
esempio la moderna e civile Londra, esista la pratica
del suicidio che non si riscontra in nessun’altra specie
animale. L’avanzare del Progresso e dei costumi non
esclude nel mondo umano la ferocia verso se stessi.
Ma cosa dire se rivolgiamo lo sguardo al grande Teatro
della nostra contemporaneità, del nostro presente?
È impressionante il miscuglio di benessere e miseria,
di sfarzo e povertà, di egoismi e solidarietà. Ciò che
soprattutto turba è però la persistenza tenace del fondo
belluino della specie umana, e il permanere di potenti
conflitti d’interesse che separano Nazioni e Stati, Popoli
e Civiltà. Come può il mondo della scuola rimanere
inerte davanti alle guerre in corso nell’area
dell’Est Europa o in Medio Oriente? Naturalmente sarebbe
fuorviante e inaccettabile schierarsi, tifare per
una o un’altra parte. Ma dare evidenza al bisogno di
Pace e di Futuro che manifesta il mondo giovanile, in
Italia, in Europa e nel mondo, ascoltare la voce del
Papa che si alza nel frastuono minaccioso delle armi
per rammentare l’ovvia necessità di efficaci accordi di
pace nei principali teatri di guerra: questo è forse, cosa
buona e giusta. Tuttavia l’umanità è immemore; perciò
la scuola può essere un attento osservatorio grazie allo
studio intelligente e problematico della storia e della
filosofia, ma anche delle discipline che ci sostengono
nella comprensione delle questioni cruciali per l’avvenire
della nostra società. Basta rammentare l’esperienza
compiuta con la crisi pandemica da Covid19
che ha travolto tante sicurezze, mettendo a nudo la nostra
fragilità, ma anche ricordando a noi tutti che la salute
è un Bene collettivo primario da mettere al centro
dell’azione dei governi e delle Istituzioni internazionali.
Lo sguardo su questi temi dev’essere potenziato
a scuola con un apporto serio delle discipline scientifiche,
andando oltre l’ABC e i formulari, per una comprensione
più autentica della Natura e dei suoi
processi, come del rapporto fra essa e l’opera trasformatrice
delle società umane. Il tema dell’Ambiente, o
del Creato, per dirla con Papa Bergoglio, non può essere
confinato in una sterile nicchia. Occorre far leva
su meditati programmi di lavoro da costruire con una
consapevole azione interdisciplinare (letteratura, storia,
filosofia, fisica, scienze). Paure/Speranze è il titolo
che abbiamo dato alla XXI edizione di Progetto Gutenberg,
che può ancora essere, specie nella complessa
e tormentata congiuntura che stiamo vivendo, straordinaria
forza motrice di una scuola libera, aperta e altamente
formativa. Sapremo dimostrare, nella lunga e
intensa settimana della Fiera e degli Incontri con Autori
ed Esperti, che i nostri ragazzi, del Liceo Galluppi
e delle scuole catanzaresi e calabresi impegnate nella
virtuosa Rete creata in anni di lavoro, hanno molto appreso,
a cominciare dall’arte della discussione. La
XXI edizione ci aiuterà a comprendere che le Paure
del futuro sono fondate, ma abbiamo ragionevoli Speranze
di convertire in Bene le insidie che ci sovrastano
se sapremo usare con lungimiranza le risorse enormi
che la nostra Civiltà ha reso disponibili a cominciare
dall’Intelligenza Artificiale.
Armando Vitale
Direttore Artistico di Progetto Gutenberg