Daniele Aristarco è nato a Napoli nel 1977. È autore di racconti, romanzi, saggi divulgativi per ragazze e ragazzi tradotti in molte lingue. Si occupa di formazione e tiene laboratori di teatro e di scrittura creativa. Viaggiatore instancabile, ama incontrare le sue lettrici e i suoi lettori. Di seguito una sintesi della sua bibliografia: Cose dell’altro secolo, Einaudi Ragazzi; Shakespeare in shorts, Einaudi Ragazzi; Io dico no!, Einaudi Ragazzi; Così è Pirandello (se vi pare), Einaudi Ragazzi; Fake. Non è vero ma ci credo, Einaudi Ragazzi; Io dico sì!, Einaudi Ragazzi; Lettere a una dodicenne sul fascismo di ieri e di oggi, Einaudi Ragazzi; Io vengo da. Corale di voci straniere, Einaudi Ragazzi; Non è mica una tragedia!, Einaudi Ragazzi; Corso di filosofia in tre secondi e un decimo, Einaudi Ragazzi; Il Giardino dei Giusti, Einaudi Ragazzi; Piccolo dizionario della politica, Einaudi Ragazzi; Orlando furioso da Ludovico Ariosto, Einaudi Ragazzi; Perché ci ostiniamo a leggere (e far leggere) i classici, Einaudi Ragazzi.
A Gutenberg XXI edizione 2024, Paure/Speranze, si legge Una bella Resistenza, Mondadori 2023.
Storie grandi e storie piccole, un itinerario tra le conquiste che bisogna continuare a difendere, per diventare anche oggi partigiani e partigiane, prendendo parte e facendo la propria parte. Cosa ha spinto, tra il 1943 e il 1945, ragazzi e ragazze, uomini e donne a lottare, a rischiare, a morire persino, per la libertà? L’autore ci invita a seguirlo nel suo viaggio in treno tra le città d’Italia, per mostrarci i luoghi della Resistenza e farci ascoltare le voci di chi si è opposto al regime fascista e di chi oggi porta avanti quella lotta. Partiamo da Bolzano, dove la storia di Zeudi si intreccia a quella di un partigiano con la pelle del suo stesso colore, Giorgio Marincola; lungo i marciapiedi di Milano inciampiamo in una targa d’ottone che ricorda un Giusto tra le nazioni; a Correggio riviviamo l’incredibile avventura del comandante Diavolo e a Roma ascoltiamo la voce di Camilla e delle straordinarie donne della sua famiglia. Ci spingiamo sempre più lontano fino a Lampedusa, fino a Capo Teulada, per approdare tra i ricordi di un ragazzino che all’epoca non aveva che dieci anni, ma era già abbastanza sveglio da capire che bisognava reagire e lottare.