Pierfranco Bruni, Stefania Romito, Felice Foresta

Pierfranco Bruni, calabrese di nascita, è scrittore, poeta, saggista e ha ricoperto incarichi di rilievo nell’ambito del Ministero dei Beni Culturali, tra cui il ruolo di Direttore Archeologo. È stato vice presidente della provincia di Taranto e assessore provinciale alla Cultura, rappresentante della cultura italiana nel mondo, componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’estero e responsabile delle Minoranze Etniche. Di recente è stato insignito del ruolo di Presidente di Commissione per il Conferimento del Titolo di “Capitale Italiana del Libro 2024”. È ideatore e coordinatore scientifico del progetto “Manzoni 150” nato per omaggiare il grande scrittore lombardo a 150 anni dalla scomparsa. La Camera dei Deputati e il Comune di Milano sono tra i numerosi enti patrocinanti del progetto.

Felice Foresta è nato a Palermo il 17 giugno 1966. Vive e risiede a Catanzaro. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato in Giurisprudenza nel 1990 ed esercita la libera professione di Avvocato. È Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro. È responsabile della Commissione Cultura del COA di Catanzaro. È Giornalista pubblicista. Il suo primo romanzo, “Il faggio che sposò la luna”, TRALERIGHELIBRI Editore, nel mese di giugno 2015 ha vinto il premio “PROSPEKTIVA 1.0” nella città di Lucca; nel dicembre 2016, ha vinto il Premio “G. Calogero” nella città di Reggio Calabria e, sempre nel giugno 2015, ha avuto una segnalazione speciale nel Premio ^Gaetano Cingari^ di Reggio Calabria. A maggio 2018 è stato pubblicato il suo secondo romanzo dal titolo “Lungo il sentiero delle trasparenze”, TRALERIGHELIBRI Editore. Nel 2021 è stato pubblicato la raccolta di racconti “La lanterna e le ortiche – Piccole Storie” LUIGI PELLEGRINI EDITORE.

Stefania Romito è giornalista professionista, scrittrice, critica letteraria, curatrice editoriale. Fondatrice e Presidente dell’Associazione culturale OPHELIA’S FRIENDS CULTURAL PROJECTS. È Vicedirettore de “La Voce dell’Alto Verbano”, Responsabile letteraria del NUOVO RINASCIMENTO, fondato dall’artista milanese Davide Foschi, e Responsabile per la Lombardia del SINDACATO LIBERO SCRITTORI ITALIANI con sede a Roma. Come giornalista pubblicista collabora con diverse testate giornalistiche anche nazionali. È ideatrice e conduttrice di diversi format culturali televisivi e radiofonici tra cui la trasmissione televisiva di approfondimento giornalistico “Noi italiani” che va in onda su Tele7Laghi e la trasmissione radiofonica “Ophelia’s friends on air”, giunta alla sesta edizione, che va in onda su Radio Punto e Web Radio Network.
Curatrice del Progetto Scientifico Nazionale “Manzoni 150” patrocinato dalla Camera dei Deputati e dal Comune di Milano.

A Gutenberg XXI edizione 2024, Paure/Speranze, si legge Alessandro Manzoni. La tradizione in viaggio. A 150 anni dalla scomparsa. Stefania Romito (a cura di), Felice Foresta (et al.), Pierfranco Bruni (coordinamento scientifico), Edizioni Solfanelli, 2024. 

Cosa è stato Alessandro Manzoni nell’Ottocento del Risorgimento? Ci sono aspetti che dovrebbero farci riflettere. L’unità della lingua assume una dimensione unificante partendo soprattutto dalle diverse versioni de I Promessi Sposi. Per Manzoni Dante resta un riferimento fondamentale. Cosa è stato oltre la lingua? È lo scrittore che pone in uno stretto legame il Romanticismo, la lettura delle arti e della letteratura, con il Risorgimento. La storia incontra non solo la cronaca, bensì le vicende e le avventure dei personaggi. Ma è la letteratura che prevale. I Promessi Sposi è un’opera che pone al centro i personaggi e la psicologia dei personaggi. Basta pensare che inizia con un personaggio e si chiude sempre con il destino dei personaggi. La storia, certamente, fa da scenario come il paesaggio. Sono i personaggi che guidano i conflitti tra il male e il bene. Ma sono anche altro I Promessi Sposi. Sono molto altro e sono oltre. A parte il fatto che anticipa con forza il Novecento non solo letterario. Ma si pensi ai concetti di Provvidenza e di Conversione. È il romanzo della conversione per eccellenza e non solo perché lo stesso scrittore vive la conversione cristiana. Perché dentro il passaggio tra il male e il bene ci sono due considerazioni profonde: il senso di colpa e il senso del perdono. Questo articolato saggio, a più voci, pone all’attenzione queste questioni, in particolare, ma si apre a innovative chiavi lettura di tutta l’opera manzoniana.

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