Gigliola Alvisi

Gigliola Alvisi è nata a Vicenza nel 1963, vive in provincia di Padova, in una casa arancione sull’argine di un fiume lento, dove anche i cormorani, gli aironi e le garzette si fermano a riflettere e immaginare il futuro. Ha un marito reporter che ogni giorno le porta a casa cronache dal mondo, due figli grandi già altrove che quando erano piccoli, le hanno riempito la vita di fantasie bambine, e un cane fulvo e saggio che la accompagna nelle passeggiate in campagna. E poi ci sono i personaggi che affollano le mensole delle librerie di casa, e quelli delle storie ancora da scrivere che sgomitano per essere raccontati. Scrive romanzi per ragazzi e racconti per bambini, dei quali ogni tanto qualcuno viene tradotto in altre lingue e qualcun altro premiato. Porta nelle scuole le valigie della BILL, che contengono i 303 libri della Biblioteca della Legalità. È tutrice volontaria di minori stranieri non accompagnati, perché i sogni di chi arriva da solo in Italia in cerca di un futuro migliore hanno lo stesso diritto di essere avverati di quello degli altri ragazzi.

A Gutenberg XXI edizione 2024, sezione ragazzi, si legge Fuori controllo, romanzo illustrato da Nicolò Mingolini, Coccole books, 2023.

Cosa succede quando viene imposto l’uso dello smartphone a cinque amici prima della magica estate della quinta primaria, quella senza compiti da fare, con giornate da riempire di giochi e corse in bicicletta e chiacchiere nella tana dentro il salice? Succede che dopo l’euforia dei primi giorni Al, Olè, Mau, Gea e Zac si accorgono di sentirsi prigionieri: devono inviare un messaggio ogni volta che si spostano, devono stare attenti a non perdere quell’aggeggio costoso, devono rispondere continuamente alle richieste che arrivano dai genitori. E così, con l’aiuto del vecchio Reginaldo, che si occupa dei boschi comunali e dei giardini di tutto il paese, i cinque amici decidono di vivere una vera avventura, liberi da quei benedetti smartphone. Un’avventura fuori controllo. E forse scopriremo che quelli fuori controllo, invece, sono proprio gli adulti.

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